Elzide
Giovagnetti
A ME
Solaris Montag
“ A volte respiro piano
per non far rumore
e resto ferma mentre
fuori qualcuno muore”
(da LA GIOSTRA GIRA)
E’ in questi versi la chiave di lettura dell’opera poetica di Elzide Giovagnetti. Infatti le sue composizioni raccontano i sussurri della sua anima, che Lei ascolta in raccoglimento e nel più profondo silenzio. Ed è in questi sussurri che troviamo la cromaticità pastello dei suoi sentimenti, fatti di gioia e di perdita, di attesa e di disperazione. Potrebbe essere il vivere di ognuno di noi, di cui però a noi sfuggono a volte i particolari delicati che il vivere frenetico di oggi cancella ai nostri sensi.
Ma Elzide si ascolta quando tutto intorno tace, perchè il vivere le ha dato tante sensazioni, l’ha messa in contatto con la gioia e con il dolore, con l’attesa e con la perdita, ma tutto ciò per divenire sentimento ha bisogno della meditazione, fase in cui solo la parte più nobile e vera delle sensazioni rimane e viene quindi espressa.
Quando Lei comunica i suoi sentimenti, questi sono in genere raccolti in pochi versi signficativi, come in FIORE dove l’iniziare con la congiunzione ci fa capire che nella sua mente c’è stato un lavorio lungo. L’E iniziale è un vero colpo d’ala che ci lega a quel lavorio di cui non possiamo conoscere che la conclusione: un delicato invito ad amare.
Così in LE TUE ALI oppure in SENTIMENTO troviamo un sogno d’amore, amore tenero, che rifugge dalla luce bruciante del sole, più adatto ai notturni di luna piena fra le stelle cadenti.
Il suo sentire, nobilitato nella fase di meditazione, va oltre il tempo, rivive in questa dimensione intima dove anima e mente si coniugano e generano composizioni dal linguaggio non solo poetico, ma anche musicale. Infatti un altro pregio di queste liriche è la musicalità, a prescindere dal messaggio poetico.
In questo contesto di così suggestiva armonia, emerge un alto senso di penetrazione logica dei pilastri del vivere:
il tempo, cioè quello interiore, che fluisce in maniera diversa dal tempo fisico. Può fermarsi, può frammentarsi in pezzi, che l’anima ruba.
La comunicazione, che dovrebbe legare gli esseri, ma che a volte divide (PAROLE, SCENDE LA SERA)
Gli archetipi, con cui si esprime Elzide (gabbiani, aquila, farfalla....) arricchiscono la poesia di elementi pittorici, e nel contempo simbolici
Lo spazio, dove la fisicità si perde
La morte, dove la fine cede il passo alla LUCE, al pianto della natura che con la rugiada del mattino partecipa al dolore
L’amore, che pervade il vivere umano, in Elzide ha vagamente toni accesi perché il suo modo di amare, sia i figli, sia l’uomo, ha una compostezza che lascia intravedere con garbo il fuoco della passione, che sa attendere e che ricorda.