GLI INDIFFERENTI
Gruppo scultoreo di
Franca Bavaj
La comunicazione è un pilastro importante del vivere sociale e non potrebbe esserci società senza comunicazione. Le forme di comunicazione sono molteplici, ma la più usata, cioè la forma fonetica, sopravanza tutte le altre a causa delle ferree regole su cui è impostata e che ne rendono più generalizzato l’uso. Il parlare o lo scrivere ha grandi possibilità espressive: non ci sono problemi per esprimere la realtà o l’ipotesi, i fatti o le supposizioni.
Non è così semplice per le arti figurative o per l’espressione musicale, per le quali esiste una pluralità di linguaggi, che debbono essere capiti per entrare pienamente nel pensiero dell’artista. Se subentra quel misterioso meccanismo, che possiamo chiamare empatia e che rende più agevole questo contatto con l’artista, allora la lettura dell’opera è immediata e ciò che in una forma scritta occuperebbe pagine e pagine, in un’opera d’arte il messaggio è tutto lì, conciso, in un quadro o in una scultura, anche se a volte suscettibile di livelli diversi di lettura.
L’ Indifferente, scultura in pietra di Franca Bavaj, può aiutarci a capire che la lettura può essere non univoca. Secondo l’autrice è l’uomo “l’indifferente”, mentre la donna ritratta subisce la sua indifferenza. Può capitare però che chi osserva l’opera vada oltre questa lettura, coinvolgendo anche la pietra non scolpita che diventa così parte integrante dell’opera.
Ad esempio lo scrivente osservando la scultura ha la sensazione che ambedue i personaggi ritratti si ignorino e che la materia grezza non scolpita sia se non un terzo personaggio sicuramente un veicolo ad una comprensione diversa del gruppo scultoreo. Gli stessi personaggi non sono finiti ma fanno parte ancora della materia grezza, sono parzialmente partecipi del primitivo stato dell’essere. La scultura trasmette perciò il pensiero che l’indifferenza dell’uomo verso l’uomo sia una forma primitiva di esistere, non ancora completamente umanizzata.
Si potrebbe pensare anche che la presenza della materia grezza sia un modo estetico per dare all’opera il fascino dell’incompiuta. Ma se si osserva che le figure stesse sono parzialmente immerse nella materia, si capisce che il messaggio autentico è che i personaggi indifferenti sono non completamente formati, sono ancora partecipi di quell’indistinto che precede la formazione dell’individuo.
Gianfrancesco Berchiesi