La poesia per rivisitar la vita
Ecco una nuova esperienza espressiva di Franca Bavaj: la poesia.
Parole per creare sculture: ogni parola come il colpo dello scalpello o l’azione della mano sulla creta.
Parole per generare l’emozione di quel sentimento o l’immagine di quell’idea che si agitano in mente: FRANCA Bavaj agisce su un blocco di pietra o su una massa d’argilla così come lavora sulle parole: essenziali e significative trasportano subito davanti all’idea, generano immediatamente un’immagine o fanno rivivere l’emozione. Mai una parola di troppo perché quelle parole vanno dritte al segno, come un colpo di scalpello. Ripercorre la sua vita, rivive i suoi ricordi, analizza la parola detta e quella taciuta attraverso una struttura poetica essenziale, ricca di umano sentire, con un linguaggio dai delicati toni musicali.
G.B.
Vorrei essere quercia
e spinger le radici
nella terra
e attinger vita e forza
e poi allungarmi ed allungarmi ancora
verso il cielo...
e respirar nel vento
e accoglier nidi e canti
e fruscio d’ali....
vorrei essere quercia
che vive dalla terra
e si protende al cielo!
Ma sono solo un’erba,
un filo d’erba sottil senza radice
e il cielo è assai lontano.
Tanta acqua
non è passata invano
sotto il ponte della mia vita!
Ché, se volgo lo sguardo
oltre la sponda
e lo spingo lontano alla sorgente,
il pensiero si perde....
Sciabordio dolce alle sue rive,
come carezze,
salti di rocce,
fragor di tonfi nelle crepe buie
e poi di nuovo al sole;
e ancor salti e fragore e rapide!...
L’acqua, tanta,
non è passata invano!
E ancor che piana
si espande lentamente
dentro al mare,
essa porta l’odor della boscaglia,
il crepitio dei ciottoli sospinti,
il sibilo del vento tra le canne
e l’urlo della vittima predata!
Anima bella, hai il dono di vedere
il ciel sereno
pur tra le nubi e la foschia più densa!
Hai il dono di godere di un tramonto
anche se il cuore piange!
Hai il dono di sentir la mano amica
pur tra mille presenze indifferenti!
Hai il dono di serbare nel tuo cuore
la gioiosa freschezza
dell’infanzia!
Hai il dono di vedere un filo d’oro
in un mucchio di sterpi e di marciume!
Hai il dono di non cedere ai decenni
che stancano,
ma di trovare ovunque un po’ di gioia!
Grande dono, direi, quasi divino,
che nessuna ricchezza può comprare!
Lo sguardo tuo
lo serbo nel mio cuore
come un fiore
e ne sento il profumo!
La voce tua risuona come un’arpa
nel vento della sera: è musica!
E se le dita sfiorano
un petalo di rosa,
è la tua pelle morbida che trovo,
ma sol nella memoria!
E sulle labbra ho ancor sapor di miele...
è il ricordo di un bacio!....
Ma lontano!
L’addio
Or va, non tardare! Che giova
protrarre d’un attimo
il triste commiato?
Taci! Il cuore non vuole parole
in quest’ora!
Brucia sul labbro “l’addio”
se pur non espresso, per tema di piangere.
Protendo le mani al tuo volto;
ma è l’anima che ti carezza, oggi
religiosamente.
Mi esorti a parlare, pietoso,
perché il mio dolore si allevii
nelle parole.
Non senti tu, questo silenzio
materiato d’amore e di ricordi
in cui brucia un’offerta?
Ascolta: ma non per udire
parole vane, piccole in quest’ora....
Ma non per udire la voce usata....
Ascolta il silenzio...l’amore mai detto, lo spasimo
di quest’addio potrai cogliervi,
se prono
ti accosti al mio animo prono
e misticamente
ti unisci.
Domani,
frammenti di cose
s’accoglieranno nell’animo vuoto,
bruciato
da quella parola non detta
per tema di piangere.
Preghiera
Sposta più in là.
mio Signore,
quel punto d’arrivo che m’hai già fissato!
Il tempo è via via scivolato
e con esso il colore dei fiori....
Vorrei ritrovar quei colori
e goder della pianta che cresce
e s’allunga su su verso il cielo....
Io, la misi a dimora!...
Sposta più in là, se lo vuoi,
quel punto d’arrivo, ché,
via via che il tempo s’accorcia,
m’assale la sete di quanto ho perduto....
di quanto non ho trattenuto
nella memoria!